Call for Papers sul Metaverso Umano
Opportunità e sfide verso lo sviluppo di un metaverso incentrato sull'uomo
Il metaverso, spesso considerato il successore di Internet, è ormai alle porte. Il termine Metaverso unisce due concetti: Meta (prefisso greco che significa post, dopo o oltre) e universo. In altre parole, il Metaverso è un universo post-realtà di ambienti multiutente, che unisce la connettività dei social media alle possibilità uniche delle tecnologie immersive di Realtà Virtuale (VR) e Realtà Aumentata (AR), fondendo così realtà fisica e virtuale. A popolare il metaverso saranno le persone, che entreranno tramite cuffie VR o occhiali AR e incarneranno avatar realistici per incontrare altre persone, lavorare, seguire corsi di formazione, fare acquisti, andare a concerti e partecipare a molte altre attività. Da un punto di vista psicologico, l'esperienza nel metaverso è caratterizzata dal senso di presenza, che combina "l'illusione percettiva della non mediazione", cioè la sensazione di trovarsi in un luogo senza percepire la tecnologia che lo ha generato, con la prospettiva di essere nello spazio in cui siamo in grado di realizzare le nostre intenzioni. In questo senso, l'analisi dei processi simulativi offerti dalla realtà virtuale ci offre un terreno fertile per comprendere l'esperienza nel Metaverso.
Partiamo dal presupposto che la percezione del nostro corpo nella realtà fisica sia in sé il risultato di una simulazione: nasce dall'interazione tra la rappresentazione del nostro corpo e quella di uno spazio peripersonale. Nel primo caso, è intesa come modello simulato e generato dall'integrazione multisensoriale dei segnali corporei, mentre nel secondo dalle aspettative rispetto agli oggetti nello spazio. In particolare, la realtà virtuale condivide con il funzionamento del nostro cervello il meccanismo delle "simulazioni incorporate". Il cervello crea una simulazione del proprio corpo nel mondo per rappresentare e prevedere azioni, concetti ed emozioni. Allo stesso modo, l'esperienza nello spazio virtuale cerca di prevedere le conseguenze sensoriali dei movimenti di un soggetto, fornendogli un'ambientazione il più possibile realistica di ciò che vedrebbe nel mondo reale. Grazie alla capacità della realtà virtuale di prevedere i meccanismi simulativi della mente umana, siamo in grado di distinguere tra noi e gli altri e di generare interazioni sociali credibili anche all'interno di una VR sociale. Questo scenario complesso deve essere compreso sia in termini di processi psicologici coinvolti che di potenziali applicazioni.
Da un lato ci sono enormi opportunità, ad esempio nei settori della salute e del benessere e dell'apprendimento. Le esperienze incorporate come avatar in spazi di realtà virtuale possono avere un profondo impatto psicologico sul comportamento umano e trasferirsi al mondo fisico. Ad esempio, il nostro gemello digitale può essere monitorato e trattato a distanza in processi di telemedicina, riabilitazione e psicoterapia, e può anche essere stimolato a svolgere attività fisica o a sviluppare competenze trasversali. Inoltre, incontrare in modo sincrono altri avatar nello spazio virtuale, e riconoscere che dietro di loro ci sono delle persone, è alla base dell'esperienza di presenza sociale essenziale per l'educazione e la costruzione di comunità virtuali pratiche. Il Metaverso può quindi consentire ricche esperienze ibride di apprendimento attivo formale e informale nei campus virtuali, dove gli studenti possono avere la possibilità di vivere in prima persona esperienze che non sarebbero possibili nel mondo reale, promuovendo contemporaneamente la loro motivazione, il loro impegno e la loro connettività sociale. D'altra parte, non possiamo sottovalutare i rischi associati all'adozione massiccia di queste tecnologie. La possibilità di incarnare un corpo che può essere modificato a piacimento può esacerbare le questioni legate alla percezione errata del proprio corpo, all'insoddisfazione corporea e ai comportamenti correlati. Inoltre, a livello psicosociale, c'è il rischio di percepire il Metaverso come un rifugio dalla vita reale o come un luogo di conforto in cui ritirarsi, aumentando così il fenomeno già dilagante del ritiro sociale.
Le diverse traiettorie che le opportunità e i rischi del Metaverso possono disegnare devono essere studiate alla luce delle differenze individuali (considerando i processi cognitivi, affettivi e sociali coinvolti nelle diverse fasi dello sviluppo) e gli scopi specifici che le persone intendono perseguire nei mondi virtuali. Questo numero speciale intende riunire i ricercatori per presentare le loro ricerche con implicazioni specifiche per la comprensione delle opportunità e dei rischi del Metaverso.
Gli argomenti includono, tra gli altri, i seguenti:
- identità e incarnazione nella VR e le loro implicazioni per il Metaverso,
- presenza e presenza sociale nel Metaverso
- processi simulativi e opportunità per il Metaverso,
- l'uso del Metaverso per interventi di salute e benessere,
- esperienze di apprendimento nel Metaverso;
- confronto dei processi psicosociali influenzati dall'uso dei social media tradizionali e del Metaverso.
Scadenze
Presentazione degli Abstract (massimo 500 parole, da inviare al Guest Editor Daniela Villani): 31 agosto 2022
Approvazione degli Abstract: fine settembre 2022
Paper completi: 31 dicembre 2022
La data di pubblicazione è prevista per l'estate 2023
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