Il Prof. Riva pubblica su Nature: il ruolo dell’IA nella mente umana

Il Professor Giuseppe Riva, direttore dello Humane Technology Lab, ha recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature Human Behaviour un articolo innovativo che introduce il concetto di Sistema 0, una teoria rivoluzionaria sul rapporto tra intelligenza artificiale e processi cognitivi umani.

Lo studio, realizzato in collaborazione con Massimo Chiriatti e altri esperti, analizza come strumenti basati sui dati – dai motori di ricerca agli assistenti virtuali – non siano più solo supporti esterni, ma vere e proprie estensioni della mente umana, capaci di influenzare pensieri e decisioni in modo quasi impercettibile.

Questa ricerca segna un passo fondamentale nella comprensione dell’impatto dell’IA sulla cognizione umana e apre nuove prospettive per il futuro delle interazioni tra uomo e tecnologia.

Gli autori propongono che, accanto ai due sistemi cognitivi individuati da Daniel Kahneman – il Sistema 1 (pensiero intuitivo e veloce) e il Sistema 2 (pensiero razionale e lento) – l’IA funzioni come un Sistema 0, anticipando e modellando le nostre scelte attraverso informazioni pre-elaborate. Questa fusione tra tecnologia e pensiero umano solleva interrogativi cruciali sul nostro controllo sui processi decisionali e sull’autonomia cognitiva. Il concetto di "Sistema 0" evidenzia come l'IA stia plasmando le nostre decisioni e il nostro modo di pensare, operando come un'estensione tecnologica della mente umana.

"L’impatto dell’IA non riguarda solo le sue applicazioni, ma la possibilità di modificare i processi decisionali della mente umana. Accanto a intuizione (Sistema 1) e ragionamento (Sistema 2), i due sistemi cognitivi che hanno permesso a Kahneman di vincere il premio Nobel per l’economia ora, abbiamo il Sistema 0 dell’IA che produce contenuti dedicati in maniera autonoma e su cui non abbiamo controllo. Che significa per noi? Lo raccontiamo su Nature Human Behavior."
Giuseppe Riva

📄 Leggi l’articolo completo su Nature Human Behaviour: https://www.nature.com/articles/s41562-024-01995-5.