"Superpotere" l'articolo del Prof. Riva sul Corriere della Sera

Nell’era dell’intelligenza artificiale, il nostro «superpotere» sociale è il capitale umano. Gli strumenti di AI linguistica non sono in grado di generarlo. Questi alcuni dei temi che il Professor Giuseppe Riva, Direttore di HTLab, ha affrontato in un articolo sul Corriere della Sera, pubblicato nella giornata di lunedì 18 dicembre 2023.

Nell'articolo del Prof. Giuseppe Riva per il Corriere della Sera si esplora il concetto di "capitale umano" nell'era dell'intelligenza artificiale. Si sottolinea che ciò che ci rende veramente umani non è solo l'intelligenza o la creatività, ma anche il nostro "superpotere" sociale, rappresentato dal capitale umano. Questo concetto, introdotto dagli economisti, indica il valore economico delle nostre conoscenze, abilità ed esperienze all'interno della società.

Si evidenzia che il capitale umano non solo ci rende più intelligenti, ma ci prepara anche ad affrontare le sfide della vita, come trovare lavoro o contribuire al bene comune. Tuttavia, il capitale umano è generato principalmente attraverso l'interazione sociale, e senza questa socialità, l'intelligenza e la creatività non si traducono necessariamente in capitale umano.

Si discute anche della "modalità-Noi" (We-mode), un'importante modalità sociale di funzionamento cognitivo che si attiva attraverso l'esperienza condivisa di un luogo fisico. Questa modalità favorisce la coesione di gruppo e permette di pianificare e realizzare azioni collettive che vanno oltre le capacità individuali.

Tuttavia, nonostante i vantaggi della tecnologia, questa non è ancora in grado di riprodurre appieno la funzione della modalità-Noi e delle intenzioni collettive, che sono fondamentali per la creazione di capitale sociale. Il progressivo spostamento delle relazioni dai luoghi fisici ai social network ha indebolito la capacità di attivare la modalità-Noi, creando un paradosso in cui, nonostante la presenza di numerosi legami sociali, il capitale sociale risulta essere ridotto.

In conclusione, si avverte del rischio che, in assenza di intenzioni collettive, l'individualismo e l'opportunismo possano prevalere, minando il tessuto sociale. L'articolo pone l'accento sull'importanza di promuovere una maggiore interazione sociale e di valorizzare il capitale umano per il benessere individuale e collettivo.

L'intervista completa è disponibile sul Corriere della Sera.